Nel dibattito pubblico e mediatico sulle drammatiche vicende in Palestina, le parole sono state forzate, talvolta per superficialità, talvolta in malafede. Il sionismo, movimento politico e ideologico che descrive una variegata costellazione di iniziative degli ebrei europei in risposta all'ondata antisemita di fine 800, è stato ridotto alle ciniche azioni politiche e militari del governo Netanyahu a Gaza e in Cisgiordania. La categoria di antisemitismo, che descrive le aberranti dottrine razziali sfociate nella persecuzione e poi nello sterminio degli ebrei nel 900, è stata dilatata da alcuni fino a considerare impossibile qualunque critica nei confronti dell'operato dei governi israeliani.