Nella comunicazione giornalistica e televisiva, come nelle conversazioni ordinarie, è frequente che per descrivere il disordine e l'imbarbarimento nei rapporti civili e internazionali si affermi che "stiamo tornando al Medioevo". Ma di quale Medioevo - mille anni di storia dal 500 al 1500 - parliamo? Quello arretrato, bigotto, chiuso in sé funzionale a esaltare le "magnifiche sorti e progressive" della modernità? O quello eroico nel quale rintracciare radici inventate di identità nazionali? O, ancora, quello immaginario e immaginifico della letteratura e dei film fantasy? È tempo di restituire il Medioevo europeo alla sua specificità storica e riscoprirne, insieme all'autenticità, il fascino